Mi ero ripromesso di non organizzare più cene in quanto “mi passa la voglia” quando devi cercare di mettere assieme 10 persone, ognuna con i propri impegni, le proprie “fisime”, i propri “perché”; spinto dai “fedelissimi” ho ceduto, ma ho messo in chiaro che avrei scelto una data e quella sarebbe stata, rimettendo in voga il vecchio detto “chi c’è c’è e di chi non c’è si fa senza” !
In un attacco di “democrazia”, dopo aver comunicato la data e deciso la partecipazione all’iniziativa “dal tortello alla torta”, ho concesso la scelta del locale: PIETRANERA, scomodo a tutti ma …. ottima scelta.
Per raggiungere Pietranera e non perdersi fra le colline della Val d’Enza, occorre arrivare fino oltre Ciano d’Enza ed imboccare la tortuosa strada che porta a Vedriano attraversando interessantissimi borghi e godendo di piacevoli scenari.
Il parcheggio è piuttosto ampio, d’altronde il locale può ospitare un notevole numero di commensali, veniamo sistemati nella saletta “fuori dai piedi” evitando il bailamme del salone principale.
Per la cronaca siamo in nove, un paio di assenze sono “fisiologiche”, ma abbiamo recuperato una piacevole presenza in più: 10-2=8+1=9 i conti tornano.
Ricapitolando, saletta “quasi” privata, tovagliato in stoffa, doppio bicchiere, doppia forchetta, prenotato per le 21 ma i Magnani’s Brtother’s hanno deciso di perdersi ed arriveranno con una mezzora di ritardo, inizieremo la cena verso le 22, tranne l’amico Cicioun che, nell’attesa, spazzolerà l’intero cestino di pane.
Da bere il solito lambrusco “Il Ceppo” della Cantina Fantesini (tre bottiglie) e diversi litri d’ acqua fra liscia e frizzante.
Ed ora, il pezzo forte, LA CENA !
Affettato misto con prosciutto crudo, coppa piacentina e gnocco fritto: due imponenti fiamminghe contenenti un ottimo, anche se un po’ sapido, prosciutto, una splendida coppa ed un altrettanto ottimo salame, e due vassoi stracolmi di gnocco fritto, in piccoli pezzi, leggero, pasta leggermente spessa, visto l’orario viene spazzolato tutto in tempi brevissimi.
tortelli di bietole e spinaci e tortelli di patata con sugo di funghi porcini: serviti nei medesimi piatti di portata con un distinguo interessante, il sugo è a parte, per cui ognuno ne può usufruire a piacimento; delicatissimi i tortelli di patata, ottimo il sugo ai funghi, stupendi i tortelli verdi.
Per dovere di cronaca la pezzatura dei tortelli è piccola, pasta spessa, forma “a raviolo”.
Tortelli di radicchio trevigiano e tortelli di zucca con soffritto di lardo e cipolla: anche qui serviti nei medesimi piatti di portata ed anche qui il soffritto, per altro azzeccatissimo, è a parte; non dolcissimi i tortelli di zucca, proprio per questo il soffritto ci si sposa a meraviglia, a pasta arancione quelli al radicchio, gusto leggermente marcato, direi che non ci sono state pecche di alcun tipo.
Finale con Tris di torte tradizionali della casa, in realtà viene calato un Poker: abbiamo torta di mele, cioccolatino, crostata al cioccolato, torta di crema (o qualcosa del genere), le ho assaggiate tutte, ed ho visto finire i piatti da parte di chi, questo genere di dolci li apprezza più del sottoscritto.
Caffè per tutti e mirtillino sul tavolo, gustoso, dolcissimo, non troppo alcolico.
Gran bella serata, tante chiacchiere, toccati svariati argomenti, servizio un po’ cadenzato “sul lungo”, ma perfetto per una cena dove non era determinante “mangiare a cottimo”.
La spesa di 20 euro è quella prevista dall’iniziativa, qualcuno si meraviglierà di aver speso “troppo poco” per quel che si è mangiato: sicuramente è un complimento al ristorante per cui, assegniamo d’ufficio il quinto cappello.
Imperdibile!!!