Non ero mai stata a Badia di Moscheta prima di questa domenica, ma naturalmente ho sempre letto le entusiastiche recensioni sul conto di questo ristorante-trattoria e mi ero ripromessa di provarlo un giorno. Finalmente, l'occasione è arrivata!
Siamo in 6: io e Mauro, cioz e furzeina (per lui è un'occasione speciale dato che festeggia il suo compleanno!), la sorella di quest'ultimo e il suo compagno.
Il nostro viaggio comincia in… tutta dolcezza! Sosta in bar-pasticceria per fare colazione, dove mi sono rifatta gli occhi vedendo un bancone colmo di paste di vari tipi e mi sono rifatta le papille gustative assaggiando un ottimo cappuccino la cui sommità era cosparsa di salsa al cioccolato e cereali vari… Chi ben comincia!
Il viaggio prosegue bene, evitiamo l'autostrada intasata e raggiungiamo la meta su strade normali, dopo tre ore di strada, di cui l'ultima parte piena di curve, arriviamo a destinazione.
La maggior parte di GM conosce Badia, per chi non lo conoscesse dico però che è proprio un bel posto. Immerso nel verde dell'Appennino tosco-emiliano, c'è un bellissimo ruscello che scorre e trasmette subito un senso di pace e benessere. Oltre al ruscello, si estende il bosco dove si possono fare bellissime escursioni, e infatti vedremo molti camminatori; prima del ruscello, un parco giochi e, vicino, un piccolissimo e singolare cimitero che a cioz piace tanto!
La natura qui la fa da padrona, ma naturalmente a noi interessa anche la parte “umana”. C'è un complesso di edifici non grandi che ospitano il ristorante vero e proprio, con il bar e accanto la cucina a vista, pulitissima; le camere per chi, come noi, vuole fermarsi a dormire per non abbandonare subito questi bei luoghi; la cantina, che visiteremo accompagnati da Riccardo e che scoprirò fornitissima di vini anche pregiati; un museo, chiuso, e un centro escursionistico; il centro equestre, con numerosi cavalli dalla folta criniera chiara, a disposizione di chi vuole cimentarsi, anche solo per un'ora. Oltre ai cavalli, vi sono cani, gatti e… un tasso che divora i pomodori del povero Dante!
Di fronte al ristorante, c'è un tendone sotto il quale sono apparecchiati molti tavoli di legno, i più con sedie, pochi con panche, dove molti stanno già mangiando. Noi, prima di prendere posto al tavolo a noi riservato, andiamo a salutare i proprietari di tutto questo, che cioz e furzeina conoscono bene: Dante e Riccardo. Sono entrambi molto gioviali e simpatici, dalla caratteristica parlata toscana, un po' bruschi ma a loro modo gentili e affabili. Non meno gentile è il resto del personale, dalla giovane cameriera che ci servirà durante il pranzo, a quella “ruspante” della sera.
Ho detto che ci fermeremo a dormire. Infatti, vogliamo gustarci appieno il luogo, senza l'assillo della strada piena di curve e del ritorno imminente, così per mangiare e bere a volontà sia a pranzo che a cena, pernottiamo. Le camere sono semplicissime ma graziose. La mia ha un balconcino, un bagno sufficientemente ampio, ma il letto dov'è? Dopo il primo attimo di panico, vedo una scala a chiocciola, stretta e lignea, che porta al soppalco, dove c'è un comodo lettone. Simpatico il tutto, con le travi di legno a vista e il pavimento in cotto, ma quella scala… Farla dopo aver bevuto non è il massimo!
IL PRANZO
Per pranzo stiamo fuori, sotto l'ampio tendone, con un tavolo che si affaccia sul ruscello: bello!
La temperatura è ottima, non troppo calda nè fredda, e all'ombra si sta proprio bene.
Il tavolo è di legno grezzo, è apparecchiato in modo sobrio ma non mancano i calici enormi per il vino (due, uno per il bianco l'altro per il rosso) accanto a minuscoli bicchieri per l'acqua Giusto per far capire come qui si tiene in considerazione quest'ultima!
Cominciamo con gli antipasti x 6 consistenti in bruschette e salumi locali; saporiti gli affettati soprattutto la finocchiona, buone le bruschette con salsine varie, tra cui quella immancabile al patè di fegato, che io ho dato subito a Mauro.
Proseguiamo saltando i primi, che prenderemo la sera, per concentrarci sulla carne. Come poterne fare a meno? Vi sono cartelli che esaltano la ciccia bona e rigorosamente al sangue e nell'aria si sente un profumino irresistibile! Chiediamo consiglio a Riccardo che propone non la fiorentina vera e propria, con l'osso a T per intenderci, ma la bistecca con l'osso a L; molto più tenera e buona a suo parere. Ci porta i pezzi da cuocere per farci vedere di cosa sta parlando: tre “sberle” di carne, ognuna alta circa 4 dita(non le mie, piccoline, ma quelle di Riccardo!) e noi accettiamo il consiglio. Mai scelta fu più azzeccata e mai, dico mai, ho mangiato una carne simile! Arriva intera, la cameriera prontamente ce la taglia in fettone, noi prendiamo la nostra parte, la condiamo a piacimento con olio, sale e pepe lasciati sul tavolo per noi e… divoriamo! Superlativa, tenerissima, gustosa, ma gli aggettivi si sprecano e non rendono l'idea. Diciamo che la carne ha una crosticina esterna davvero saporita, che il suo interno è rosa e morbidissimo e per mia fortuna non vi è traccia di sangue. Insomma, io che non amo particolarmente la carne, ne avrò mangiato mezzo chilo! E gli altri non sono stati da meno. Cioz addirittura si spolpa per benino l'osso e fa bene!!!
Insieme alla bistecca, chiediamo contorni: patate fritte per tre e carciofi conditi con aglio e olio sempre per tre. Buoni anche questi, le patate, più grosse del solito e chiaramente fatte in casa, non surgelate, sono addirittura superbe.
Per accompagnare tutto questo ben di Dio, dall'antipasto alla carne, beviamo:
1 bottiglia di Grigio e 1 di morellino: due rossi fermi e buoni, scelti da furzeina
1 bottiglia di bianco frizzante, direi un prosecco, particolarmente gradito da me e cioz;
1 l di vino bianco della casa economico e leggerissimo tracannato con gusto dal simpatico cognato di furz.
Lascio a cioz e furzeina l'opportunità , se lo desiderano, di integrare con le loro conoscenze migliori delle mie la parte riguardante i vini in questione.
Naturalmente beviamo anche acqua.
Non è finita qui. Per quanto siamo pieni, ordiniamo i dolci, un misto della casa x 5 visto che V. non li ama. Arriva un tagliere con sopra tanti pezzettini di torta della nonna, con crema e pinoli; di crostata di more, con marmellata fatta in casa; di cantuccini, un classico del posto, e di torta di ricotta. Buoni, ma non eccezionali, solo però perché non amo particolarmente questi tipi di desserts.
Insieme al dolce, Riccardo ci porta gli amari e qui supera se stesso, sia perché ce li lascia sul tavolo (scelta pericolosa, seccheremo le bottiglie!) sia perché non li conteggia nel conto finale. Si tratta di rum di diverso tipo e di un liquore femminile come dice lui, forse perché dolce e poco alcolico, o forse perché si chiama Sangue di strega! Ad ogni modo, io e le altre due donne presenti scoleremo tutta la bottiglia e se considerate che era piena capirete che ci è proprio piaciutoOltre alle bottiglie, Riccardo ci porta cioccolatini spaccati a metà che riempie di un liquore particolare e dolce; molto buono il tutto.
Dopo i caffè e ulteriori chiacchiere, ci alziamo da tavola. Un pranzo ottimo costato 296 euro, cioè 49 euro a testa. Sicuramente non poco, ma considerato che i vini venivano dai 15 ai 21 euro e soprattutto che la fiorentina pesava ed è costata da sola 127 euro... in ogni caso ben spesi.
Non ci rimane che fare una passeggiatina “digestiva” e un riposino in camera e di visitare centro equestre e cantina, dove sceglieremo il vino per la cena, prima di rimetterci a tavola. Ma per la cena dovrete aspettare la seconda recensione Ho pensato infatti di suddividere i pasti in modo da poter mettere nello specchietto finale il prezzo giusto di ognuno e non la somma di entrambi, cosa che avrebbe fatto lievitare, ingiustamente, i prezzi.
Per il pranzo in questione, considerati la bontà e genuinità del cibo, la bellezza del luogo e la squisitezza del servizio, celere, efficiente seppur alla buona, assegno con piacere 5 cappelli… e posso dire, ora che ho sperimentato, che tutti gli altri 5 cappelli presi sono veramente meritati!
Imperdibile!!!
[carolingio]
10/08/2010
La tua ottima recensione ispira...
Certo che 127 euro la bestia... quanto pesava (e c'era tanto o poco osso?) per costare così?