Forse è una delle giornate più calde dell’anno ma alla pizza non rinunciamo.
Sono le 13.30 circa e solo altri due tavoli, sotto la veranda (perché dentro si muore di caldo), sono occupati. Le pale mitigano leggermente il calore ma ci alzeremo in un bagno di sudore (tipo: mi sono fatta la pipì addosso?), ormai ritengo che un locale pubblico sia obbligato a condizionare il proprio locale se vuole continuare a lavorare con le estati bollenti che seguiranno questa.
Ad ogni modo per non contrastare il caldo che fa ordiniamo un antipasto caldo di pesce (20€) ed una Napoli, tutto da dividere in due.
Gentilmente vengono portati i doppi piatti in entrambe le occasioni.
L’antipasto consiste in una insalata tiepida di polpo e patate, teneri entrambi ma nell’insieme non saporitissima (poco prezzemolo e ancor meno aglio), conchiglia di san Giacomo (alias cappasanta) gratinata molto buona, frittura (anelli di calamari e gamberi) ben fritta e saporita, moscardino in umido col quale abbiamo finito tutto il pane a disposizione.
Col giusto tempo arriva la pizza. A mio parere l’impasto era troppo maturo e tendeva all’acido, ma penso che con questo caldo possa capitare; peccato perché era ben cotta e le alici erano molto buone.
Tra alti e bassi tre cappelli mi sembrano adeguati.
Da bere due bottiglie di acqua da 0,75 l’una e due caffè. Da tornarci soprattutto per il pesce.
Consigliato!