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Vicolo Frassone, 10, Modena, MO
Valutazione:
Poteva andare meglio..
Prezzo a persona:
35.00 €
Servizio utilizzato:
ristorante
Contesto:
 
Cena con amico
Commenti:
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simone1982

ha visitato il locale il 15/03/2018 simone1982 avatar
46 Recensioni scritte dal 14/11/2014 557 Punti

A distanza di un annetto ritorno, giovedì sera, al Maxela, memore di un positivo ricordo, purtroppo questa volta totalmente deluso.

Previa prenotazione per le 20.30, ci fanno accomodare in un tavolino "apparecchiato" senza tovaglietta e con canovacci a quadri Ikea, tutti diversi tra loro, a mò di tovagliolo (idea, quest'ultima, che può risultare carina). Il locale è (stranamente) quasi vuoto e con una temperatura piuttosto bassa.

Appena accomodati, ci portano una ciotola delle chips artigianali (che un tempo erano uno dei loro "cavalli di battaglia"), purtroppo completamente insapori, fredde e, per l'effetto, molli e intrise d' olio. Non ci siamo.

Dopo breve attesa, passa il cameriere per gli ordini, che saranno:

Antipasti:

Io: battuta albese: piatto molto misero di dimensioni (ricordavo che il medesimo piatto, un anno fa, era davvero "maestoso"), carne piuttosto insapore e fredda di frigo, accompagnata da qualche foglia di insalata un pò "fiappa", unica nota positiva, molto buono l'olio presente sul tavolo;

il mio amico, crostini con salsiccia e provola, che non ho assaggiato, ma sembravano di bell'aspetto.

A seguire, per entrambi, due tagliate "nude", con olio e sale: anche qui, il piatto era oltremodo "misero", composto da quattro o cinque "striscioline" di carne, sottili e poco saporite (si percepivano quasi esclusivamente i chicchi di sale grosso), altre grasse e con nervi (e, quindi, non mangiabili) e con le solite foglioline di insalata.

Discrete, invece, le patate al forno con la buccia (contorno richiesto e pagato a parte).

Abbiamo dovuto chiedere il pane, e ci hanno portato un cestino di pane anonimo e freddo (le alte volte, ricordavo un ottimo pane artigianale e sempre caldo appena sfornato).

Da bere, una bottiglia di acqua naturale, una birra artigianale ambrata (di un birrificio genovese), del costo di (ben) 15,00 Euro ed una Moretti da 0,33 l.

Niente dolci.

Poco soddisfatti della cena, ci presnetiamo alla cassa, dove ci viene presentato un conto di  Euro 70,00, che sarebbe stato congruo laddove vi fosse stata qualità e quantità nella carne servita.

Segnalo, altresì, un servizio "affettato" (non avevamo ancora fiito gli antipasti, che il cameriere ci chiede se poteva partire con la cottura della tagliata, quasi avesse premura di liberare il tavolo, nonostante il locale quasi vuoto).

Altra nota: nel bagno hanno sostituito le salviette di spugna (dettaglio che conferiva classe al locale), con le (anonime) salviette di carta.

Per concludere, non so se sia cambiata la gestione o se sia semplicemente stata una serata no, ma poteva sicuramente andare meglio...

Poteva andare meglio..