Per ferragosto scelgo di tornare qui in compagnia dei miei più stretti parenti. Previa prenotazione effettuata una settimana prima ci assicuriamo un tavolo per quattro nella veranda.
Arriviamo in loco verso le 12 e 30, il locale è pieno per metà , ma si riempirà completamente.
Il tavolo è posizionato ottimamente, davanti una finestra aperta con zanzariera, godremo per tutto il tempo di una piacevolissima brezza. I tavoli appaiono un po’ troppo fitti ma non c’è eccessivo rumore.
Subito ci portano da bere, acqua liscia e un discreto lambrusco grasparossa cantine Settecani, che a fine pranzo saranno in totale rispettivamente tre e due bottiglie.
Il menù è fisso e la quota pro capite è di € 30 tutto compreso.
Come apertura c’è l’antipasto misto all’italiana, un piattino composto da salame, coppa, qualche sott’ aceto, gnocco; tutto discreto.
Apre il tris dei primi sua eccellenza il tortellino: la pasta e il ripieno sono degni del blasone, molto buoni e saporiti, indubbiamente fatti in casa; meno esaltante il brodo, mi pare “allungato”.. Quantità abbondante, le gentili cameriere sono passate poi per un bis.
Si prosegue con il risotto agli asparagi, secondo me eccezionale, nel condimento di crema di formaggio (parmigiano?) e asparagi; ottima la cottura, qui ho fatto il bis!
Chiudono il ciclo dei primi le classiche rosette, direi abbastanza buone, forse con poco prosciutto, ma è un dettaglio.
Il primo dei secondi piatti è “punta d’anca” ( bresaola?) con scaglie di parmigiano e rucola, molto ordinario e discreta quantità . Contorno di cipolline al balsamico, buone.
Intermezzo dei secondi, arriva un sorbetto al limone, buonissimo.
L’ultimo dei secondi sono gli arrosticini di manzo, spiedini di carne che onestamente di arrosticino non mi sembrava avessero molto, poco cotti, sembravano lessi; comunque passabili. In coppia al manzo ci sono fette di prosciutto al forno, assai buone. Come contorno patatine fritte, abbastanza buone ma un po’ scarse in quantità .
Come dolce ci sono una palletta di gelato, piccola e già mezza squagliata con un quadratino di crostata di frutta, molto buona, fatta in casa. Quantità un poco misere e niente ripasso per il bis.
Concludiamo con un buon caffè e ce ne andiamo, senza aspettare gli amari.
Il servizio: fino a poco oltre il sorbetto i ritmi sono stati buoni, tempi di attesa un po’ lunghi ma ragionevoli; dopodiché qualcosa non ha funzionato, i tempi si sono dilatati sensibilmente, forse perché, visto l’orario ormai tardo, molti clienti si erano già alzati per andarsene, quindi, penso, creavano disordine nella consegna dei piatti, prendevano il caffè al bancone o semplicemente intoppavano il corridoio, e poi: perché le cameriere, almeno una parte di loro, era impegnata a sparecchiare i tavoli già liberati, quando i restanti clienti ancora presenti aspettavano le rimanenti portate? Anche perché il pranzo era a turno unico, non c’erano altri clienti che aspettavano di sedersi..
Morale, un poco stufi, dopo il caffè faticosamente arrivato, vediamo che sono già le 16 e 30. Fuggiamo anche noi.
L’ambiente è quello di sempre, molto grazioso, appena rustico, accogliente e informale; molto belli gli spazi esterni e la veranda panoramica; pochi locali possono vantare una location simile.
Per 30 € a menù fisso mi sarei aspettato qualcosina in più, sia per quantità che per qualità ; alcuni piatti erano molto buoni, altri discreti o sufficienti; anche le quantità , per talune portate erano molto buone, per altre scarse. Il servizio, come detto, ha steccato nella seconda parte. Peccato perché con pochissimo sarebbe stato tutto eccellente, qua di solito si mangia da re!
Per questi motivi oggi assegno 3 cappelli, un po’ a malincuore. Consigliato.
Consigliato!
[grande anna]
19/08/2012