Data l’ora tarda speriamo di trovare posto in questa pizzeria che a noi piace molto ma che le ultime volte avevamo bypassato perché c’era troppa attesa per potersi sedere, manchiamo quindi da un po’. Stasera invece ci va bene, un ragazzo, gentilissimo, ci fa accomodare in una saletta nella quale non eravamo mai stati, condizionata ma non gelida, si sta bene. Gli altri tavoli che riusciamo a vedere dalla nostra postazione sono ormai al dessert e il servizio sarà infatti molto rapido. Apriamo con due panzarotti napoletani, di patata con il cuoricino di mozzarella leggermente filante, ben fritti, a noi sono piaciuti e ci sarebbe stato anche il bis. A breve arrivano le pizze: marinara per me (3,50€) e Napoli (5,50€) per mio marito, con la bottiglia di acqua naturale richiesta. Dopo i primi morsi mi accorgo che qualcosa non va, guardo il fondo e, ahimè, è nero, per oltre i due terzi del fondo stesso. Un po’ indecisa mi consulto con mio marito, la sua è al limite (nel senso leggermente meno bruciata) e decide di mangiarla ugualmente, io invece no. Chiamo la cameriera, le faccio vedere il fondo bruciato e le chiedo se possono rifarmela; senza fare una piega ritira il piatto e tempo 5 minuti torna con una pizza appena fatta e mi invita a vedere se la cottura va bene. Questa volta andiamo bene e con appetito mi metto a mangiarla. Trovo il tipo di impasto diverso da come lo facevano l’ultima volta che eravamo venuti, adesso è del tutto simile alla sorella Vesuvio o Sole mio, tanto per fare intendere la tipologia, prima invece la trovavo un po’ più leggera, con meno quantità di pasta (?): a me piaceva di più prima. Buono il pomodoro, un pelo troppo abbondante l’ origano che dava un gusto troppo amaro, ma nel complesso una buona pizza. Con due caffè il conto va a 22€ (se non si prendono bibite o birre mangiare in pizzeria è ancora economico!).
Purtroppo il fondo bruciato mi fa togliere un cappello, nonostante in seguito il ragazzo che ci aveva accompagnato e fatto il conto si sia quasi scusato dell’accaduto e abbia condiviso la mia scelta, ma penso che, soprattutto oggi che sappiamo quanto male fa alla salute (oltre che al palato) ingerire gli idrocarburi derivanti dalle bruciature, dato che basterebbe pulire più di frequente il fondo del forno, infornare pizze con meno farina sotto e regolare un attimo la temperatura del forno, sono cose che non dovrebbero capitare, in questo modo, oltre che evitare al cliente un richiamo che non è piacevole da farsi si farebbe a meno anche di uno spreco di materie prime del tutto evitabile.
Buono
[lukeforever]
24/07/2015