Una giornata fruttuosa e piacevole, degna di essere chiusa con una cena altrettanto piacevole. Così su due piedi ci viene in mente che potremmo tornare a provare 'O sole mio, da quando si son trasferiti non ci siamo più stati.
E' giovedì sera, per cui riusciamo ad accaparrarci un tavolo libero -ma è l'ultimo!- il che ci mette di buon umore, le pizzerie affollate sembrano sempre promettere bene.
Il tempo di lavarci a turno le mani, e il cameriere arriva solerte a chiederci l'ordine. E rimaniamo basiti: così, senza menù? E come lo ordino, l'antipasto?
Ricordavo che si parlava, su GM, di crocché -detti a Napoli anche panzerotti- quindi ne ordiniamo uno a testa, più tre pizze farcite (una melanzane, due provola e salame piccante) e una margherita; due birre medie e l'acqua.
I crocché non tardano ad arrivare. Devo dire che già la panatura non mi ha entusiasmato, c'erano segni neri -come quando ci sono residui nell'olio- ma poi l'assaggio e ci resto davvero male. Se non avete mai mangiato i crocché a Napoli e vorreste poterli immaginare, sappiate che questi non assomigliano loro quasi per nulla. Sono granulosi (patate poco cotte?), insipidi e il formaggio filante all'interno è strano, credo non sia fiordilatte, nè provola. Ha la consistenza delle fettine filanti e un gusto acidulo (come quello di un caprino, per intenderci, non dolce come il fiordilate). Lo finisco giusto per non lasciarlo.
Dopo poco arriva la mia Margherita, alla vista è bellissima. Al gusto, non proprio. La pasta è morbidissima e umida all'interno, eppure non sembra poco cotta: ma se tocchi la mollica calda si appallottola. Sa decisamente di lievito, e c'è poco sale. Azzardo, ma prendetela con tante pinze: forse è un impasto con una farina troppo debole, lievitato molto in fretta e a temperatura "alta".
E' un vero peccato, perché il pomodoro è buono, e se io arrivo a commettere il sacrilegio di lasciare il cornicione e perfino di lasciare una fetta.. insomma, proprio non sono contenta. A fine serata ho commentato che avrei preferito una pizza tirata ma fatta bene, piuttosto che una "napoletana" cosi.
Chiudiamo con tre buoni caffé ed un nocino non altrettanto gradito, ma poi lasciamo il locale piuttosto in fretta: non ne possiamo più della folla, le voci rimbombano talmente tanto che in 4 non riusciamo a sentirci l'un l'altro. E' una cosa che mi strema; tra l'altro fa anche un po' caldo, per cui tagliamo corto con la cena.
Da ultimo faccio un'osservazione che spero i proprietari potranno leggere: è un vero peccato non fornire i menù cartacei (e non erano neppure esposti fuori, c'era solo la lista dei prezzi delle pizze sopra la cassa); io avrei volentieri mangiato del pesce, stasera, ma non è mia abitudine ordinare alla cieca.
Assegnare i cappelli è difficilissimo, diciamo che mi attengo letteralmente alla scritta che li accompagna: poteva andare meglio, decisamente.
Poteva andare meglio..
[Reginalulu]
16/06/2011
...per il caldo, oggi passandoci davanti ho visto che stanno montando un gazebo estivo...