Questa sera cogliamo l’occasione di una serata al ristorante per puntare sulla famosa trattoria Il Fantino, per testare di persona le voci idilliache che la riguardano.
La serata dovrebbe essere positiva, dal punto di vista dell’affluenza, qui sempre intensa: è mercoledì e gioca il Milan in TV, non dovrebbero esserci molte persone in giro, e infatti il locale non registrerà il temuto tutto esaurito.
Arriviamo alle 20 e 30. La prima cosa che mi si chiede appena entrato è se abbiamo prenotato; alla risposta negativa la cameriera ci spedisce a un tavolo per tre, un po’ piccino. Solo qualche tavolo è impegnato, la maggioranza dei coperti sono liberi.
Il locale, nella fattispecie, è molto buio per i miei gusti, illuminato solo da piccole lampade da muro e da tavolo, con minuscole candele su ogni tavolo. Pensavo che l’interno avesse uno stile rustico invece appare sobrio e “normale”, comunque accogliente e gradevole. Una miriade di quadri e quadretti adornano le bianche pareti; arredi moderni in legno accolgono i clienti. Il coperto è accurato, completo e pulito.
Poco dopo che ci siamo accomodati la cameriera torna e ci elenca a voce i primi piatti, in tutto 4 o 5, dove scegliamo strigoli con pancetta e funghi per il sottoscritto e gnocchetti con pezzi di zucca e salsiccia per entrambi i miei commensali. Strigoli discreti, non certo memorabili, ma abbastanza buoni; gnocchi buoni e saporiti. Porzioni abbondanti.
Passiamo ai secondi,: anche qui da una scelta di 4 o 5 piatti optiamo per bocconcini di pollo all’aceto balsamico per me e costine brasate al lambrusco per i miei due compagni di merende. Qui andiamo assai meglio rispetto i primi: i bocconcini, molto teneri e appetitosi, vanno giù a meraviglia accompagnati da un balsamico “serio”; buonissimo piatto. Le costine invece non hanno eguali, eccellente carne cotta perfettamente, tenera, saporita, davvero ottime. Le porzioni dei secondi sono assai abbondanti. Contorno di patate al forno per tutti, buone e non bruciate.
Da bere abbiamo preso acqua liscia e un lambrusco grasparossa Cà Berti, buonissimo.
Come dolci prendiamo una zuppa inglese per me, millefoglie e mascarpone per i soci. Abbastanza buoni, ma niente di superlativo; porzioni ordinarie. Concludiamo con un solo caffè, normale.
Le voci elencate sullo scontrino:
Coperto x 3 = 6 €
Acqua liscia = 2 €
Vino Grasparossa Cà Berti = 12 €
Primi piatti x 3 = 27 €
Secondi piatti x 3 = 30 €
Contorno = non segnato
Dolci x 3 = 15 €
Caffè = 1 €
Totale 93 € arrotondati a 90 €, a testa sono 30 €.
Il primo pensiero è che sia caro. Pensandoci meglio però mi sembra un conto legittimo, considerando la location, la qualità e le quantità di alcuni piatti provati, anche se permangono dubbi tipo: il lambrusco, seppur eccellente mi sembra sovrapprezzo; i dolci, buoni sì, non memorabili, ma in quantità normali o quasi, vengono 5 € l’uno.
Tutto sommato, comunque, ci sta.
Il servizio è partito malino, con la svogliatezza della cameriera che poi si è sforzata e ha raddrizzato la qualità della sua mansione. Gliene do atto.
Esperienza sicuramente positiva e da ripetere, magari assaggiando altri piatti e l'accoppiata gnocco-tigelle, una delle specialità della casa.
Alcune cose non mi hanno entusiasmato, altre invece sì, con preponderanza di queste ultime: 4 cappelli, consigliatissimo.
Consigliatissimo!!
[johnnybazoo]
01/04/2012