Venerdì, in sei, andiamo a cena al “Bulldog”, risto-pub nel centro di Modena, la cui specialità (mi è stato riferito da più voci) è la cotoletta.
Arriviamo verso le 21.30, carico di speranze (purtroppo deluse – d’altronde, come sovente accade, maggiore è l’aspettativa, maggiore è la delusione…), visti i commenti positivi al locale (probabilmente, sono semplicemente capitato nella “serata no”),
Il locale si compone di due sale, ben riscaldate (apprezzo molto, visto che odio mangiare al freddo), con le pareti interamente tappezzate di tele realizzate da un (a me sconosciuto) artista contemporaneo, che rendono l’atmosfera caratteristica ma, secondo me, un pò opprimente (anche l’illuminazione era – come, di solito, nei pub – scarsa).
Premetto subito che, nel corso della serata, sono stati commessi una serie di (a mio parere, imperdonabili) “scivoloni” che, purtroppo, mi inducono ad abbassare il giudizio.
Orbene, dopo pochi minuti che siamo seduti, passa la cameriera per gli ordini.
Io e una mia amica ordiniamo gramigna panna e salsiccia (uno tra i primi – mi è stato detto – migliori del locale). La cameriera ci stoppa dicendo che è finita. L’affermazione mi lascia non poco interdetto, visto che non abbiamo ordinato chissà quale ricercatezza o rarità; la mia amica “rincara la dose”, chiedendo se fosse finita “la gramigna o la salsiccia”. La cameriera (non cogliendo, forse, la mal celata ironia) risponde tutta seria che è finita la salsiccia e ci offre, in “alternativa”, le pennette alla vodka (alternativa cortesemente rifiutata, visto che avevamo voglia di gramigna con la salsiccia).
Questo primo fallo della serata sarebbe, forse, stato perdonabile, se non fosse che al tavolo vicino al nostro, ai due avventori, arrivati dopo di noi, vengono servite….due fumanti gramigne alla salsiccia (???). E ancora, verso le 22.30, a un altro tavolo cosa portano…?? Una gramigna con la salsiccia (!).
Ripieghiamo, comunque, su un tortellino alla panna, da dividere con la mia amica (entrambi non concepiamo un pasto senza pasta) e la cameriera nuovamente interviene (cito testualmente): “va bene a prescindere da quando arriva”? Un po’ spazientito, annuisco, e soggiungo a bassa voce che – se crede – ce li può portare con i dessert. Non so se la cameriera abbia udito il mio commento (e colto la vena sarcastica), fatto sta che i tortellini sono arrivati (come “promesso”) dopo i secondi.
Da bere, due bottiglie d’ acqua e una di coca.
Io chiedo una birra artigianale in bottiglia (è una birreria, e mi sembrava l’occasione giusta per scegliere una birra un po’ più ricercata dalla solita “bionda alla spina”). E invece mi sbagliavo, perché la cameriera mi dice che anche la birra che volevo…..era finita!!! Chiedo, quindi, una Paulaner e….mi viene portata una HB (???). Esausto, nulla obietto, e me la bevo….
Ordiniamo:
quattro cotolette alla milanese (tra cui io);
una pizza con le verdure, di bell'aspetto;
un insalatone (non ricordo cosa contenesse all’interno);
i tortellini alla panna, di cui sopra.
Nell’attesa, prendiamo una stria, che ci portano in un cestino, già tagliata a fette: il bordo era morbido, l’interno croccante ma non secco, buona la cottura ma, per i miei gusti, era un po’ insipida e insapore.
Arriva la cotoletta: enorme come mi avevano detto (grande come l’intero piatto), sottilissima (forse troppo), con una panatura dorata, croccante e non unta (pareva, però, fritta nell’ olio, mentre per me la cotoletta alla milanese – degna di questo nome – deve essere rosolata rigorosamente nel burro). Inoltre, era talmente sottile, che si sentiva prevalentemente il sapore e la consistenza della panatura, mentre della carne v’era poca traccia. Tutto sommato, era comunque discreta, anche se preferisco quella di un altro pub di Modena (di cui non faccio il nome, per evitare paragoni), famoso per la gigantesca cotoletta (di cui si percepisce nitidamente il sapore sia della carne sia della panatura).
Le patate, molte delle quali un po’ bruciacchiate in superficie (a me personalmente piacciono così, ma gli altri le scartavano…) erano morbide all’interno, e ben saporite, anche se, forse, avevano un po’ esagerato con l’ aglio.
Mentre stavamo finendo la cotoletta….arrivano i tortellini con la panna. I tortellini erano di fattura artigianale, piccoli (come piacciono a me), cotti al punto giusto e con un ripieno ben saporito. Molto buoni, anche se, a mio parere, erano ricoperti (il termine giusto sarebbe “inondati”) da troppa panna.
Per concludere, qualche caffè e sorbetto.
Alla cassa, ci presentano il conto di Euro 23,00 a testa (non poco per la tipologia di locale, ovvero un pub).
Tirando le somme, mi è estremamente difficile esprimere un giudizio, in quanto la cotoletta e i tortellini erano discreti, ma troppe sono state le “cadute”.
All’inizio della serata, dopo i tre inconvenienti (gramigna “finita”, birra finita e tortellini serviti dopo il secondo) ero tentato di dare zero cappelli, ma, dopo aver mangiato la cotoletta e i tortellini, mi rendo conto che il mio giudizio sarebbe troppo ingeneroso. Darò, quindi, un cappello, sperando, la prossima volta (una seconda occasione non si nega mai…), di poter gustare (e non solo veder sfilare nei tavoli vicini) la gramigna (!).
Poteva andare meglio..
La storia dei bulldog è inesorabilmente legata al fondatore,Gianni pioppi,tra l altro fondatore della Pirri. Apri i bulldog assieme a Rolando ,Rolando che gestiva la sala biliardi posizionata sopra.quadri e arredamenti sono quelli di allora ,primi anni 90.la cucina era tipicamente modenese,con prezzi bassi.osteria più che pub.al tavolone spesso le carte comparivano.dopo la morte di Gianni, il locale rimase a Rolando che lo fece gestire ai figli aurora e silvano.da allora la cucina ,secondo me,è stata meno curata.alcuni piatti storici,hanno perso in qualità e l introduzione di qualche sera danzante ha ridotto ancor più il confezionamento dei cibi.questo è una triste constatazione fatta da chi ha come me,inaugurato e goduto per anni di quel posto.
[Bina]
20/01/2015