A distanza da più di due anni dall’ultima visita, faccio ritorno al Prospero, con consorte, per una cena a due.
Arriviamo alle 20:00 come da prenotazione, con un po’ di vergogna per essere i primi avventori della serata… chiaramente il trend è quello di cenare tardi.
Tutti i tavoli sono comunque prenotati e alle 21 il locale sarà pieno, cosa che mi stupisce visto che su GM rimango, per ora, l’unico a raccontare la propria esperienza.
Il locale è molto chic, con luci soffuse, molta cura nei particolari e un’atmosfera molto rilassata condita di una certa eleganza informale.
La ridotta dimensione dell’unica sala è ben gestita, mantenendo i tavoli a distanze accettabili.
L’unico evidente problema è causato dalla porta di ingresso che ad ogni passaggio lascia entrare una ventata di aria fredda direttamente dal portico.
La precedente esperienza mi aveva stupito per l’alta qualità della cucina, innovativa e orientata alla ricerca di accostamenti non banali e comunque azzeccati, ma con porzioni che in certi casi avevo giudicato troppo risicate. Questa volta, come vedrete, hanno risolto il problema delle porzioni.
Il menù è allettante: la scelta è fra 6 antipasti, altrettanti primi piatti e, a seguire 5 secondi e 4 contorni.
Almeno per ora le nostre aspettative non sono state deluse: piatti tutti originali, con ingredienti del territorio accostati a proposte di pesce e qualche tocco orientale.
Decidiamo a malincuore di saltare gli antipasti, scegliendo per ora un primo e un secondo:
Per entrambi: 2 passatelli asciutti con anatra, tartufo scorzone autunnale e polvere di porcini.
Per me: 1 tataki di tonno, con Guacamole, citronette allo yuzu, mayo allo scalogno, mandorle e germogli
Per mia moglie: 1 Bistecca di fassona con porcini, pak-choi e salsa teriyaki.
(descrizioni prese letteralmente dal menù)
Come “amuse-bouche” viene servito un bocconcino di “ erbazzone moderno”, composto da un pezzetto di cotica fritta sormontata da una salsina di bieta. Buono, ma non molto corrispondente al nome che gli è stato attribuito.
In pochissimo tempo arrivano i passatelli.
Sul fondo del piatto c’è uno strato di ragù d’anatra, molto buono, sul quale sono stati adagiati i passatelli asciutti e la polvere di porcini, molto buoni anch’essi, il tutto ricoperto da abbondanti sottili scaglie di tartufo nero.
Il piatto è veramente interessante. Il sapore è fin troppo intenso e la sapidità globale, data dalla somma di tanti sapori così forti, risulta fin troppo accentuata, infatti il tutto risultava un po’ salato.
È comunque un buonissimo piatto che all’assaggio ci ha provocato quello stupore che ritengo essere l’ingrediente principale di una cucina di alto livello.
A differenza della precedente esperienza, la porzione è corretta. Bravi.
Con una giusta attesa arrivano i secondi:
il mio tonno ha un aspetto meraviglioso (vedi foto) e si presenta come un insieme di bocconcini appena scottati all’esterno e totalmente crudi all’interno, accompagnati con gocce di guacamole molto liquida, gocce di maionese delicatissima e pochissima citronette a dare acidità. I germogli e alcune nocciole spezzettate donano al piatto quella croccantezza e quel tocco che lo rende veramente speciale.
Voto 10, non aggiungo altro.
Anche in questo caso la porzione è corretta.
La bistecca di mia moglie è molto sottile, appena scottata solo da un lato, quindi molto rossa all’interno. È servita in una salsa orientale, con fette di porcini. Piatto elaborato, dal sapore agrodolce, ma forse eccessivamente orientaleggiante per il palato di mia moglie, che comunque ha riconosciuto una ricerca e una cura non usuale.
C’è spazio per i dolci: il menù è molto allettante con dolci fatti in casa tutti molto originali.
Io scelgo “sapori d’autunno”, mentre mia moglie un “ hamburger di tirami su”.
Dopo dei piatti di questo livello l’aspettativa era altissima anche per i dolci, ma purtroppo siamo rimasti in parte delusi.
Il mio “sapori d’autunno” era una mousse di gianduia accompagnata da pere al lambrusco e non ricordo cos’altro.
Solo discreta la mousse, ma totalmente insapore le pere.
L’hamburger di tiramisù, a detta di mia moglie, era più bello che buono, anch’esso piuttosto convenzionale come sapore e non intenso come sperato.
Da bere abbiamo bevuto 2 bottiglie d’ acqua e uno spumante metodo classico piemontese Alta Langa, di gran livello, abbastanza complesso, molto profumato e di spiccata acidità.
Con il dolce ho chiesto un passito di verdicchio, del quale non ricordo la cantina, che ho gradito moltissimo.
Ho notato un ricarico un po’ sopra la norma per i vini, in parte giustificata da una bella carta, che lascia molta scelta fra etichette di piccoli produttori scelti con attenzione. Interessante anche la piccola sezione dei Lambruschi.
Obbligatorio menzionare un buon cestino del pane, con diversi prodotti fra i quali una focaccia al rosmarino e un cracker al finocchio. E' stato necessario un rabbocco, visto che avevamo divorato tutto il cestino nella pausa fra il primo e il secondo piatto.
Il conto è stato di 119 Euro dei quali 33 per il vino.
Tirando le somme ribadisco il mio giudizio positivo. Il Prospero Modena Food si sforza di dare qualcosa in più e il più delle volte posso dire con certezza che riesce nel suo intento.
Il livello della cucina è sorprendente, sia come originalità dei piatti, che come realizzazione.
Certo che i prezzi non sono proprio economici, ma pago volentieri qualcosa in più per avere quello stupore e quelle sensazioni che questo tipo di cucina riesce a darmi.
I 13 euro per i primi e i 19 euro per i secondi che abbiamo ordinato sono giustificati dalla qualità indubbia delle materie prime e dalla attenta esecuzione. Il prezzo dei dolci è invece più basso (6 euro), ma purtroppo corrisponde ad un più basso livello, almeno nella nostra esperienza.
Consiglio vivamente il locale per provare qualcosa di nuovo e passare una bella serata in relax nel cuore di Modena.
3 Cappelli.
Consigliato!
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12/01/2018
Certo che dopo la descrizione che ne hai dato mi aspettavo almeno quattro cappelli. il tuo giudizio finale mi scoraggia un po'