Ieri sera, in occasione di S.Valentino, ho interrotto la dieta e sono uscita a cena con la mia dolce metà. Una settimana prima, per precauzione, avevo prenotato in questo locale.
IL RISTORANTE
Si trova sulla nazionale che da Modena porta a Carpi, sulla destra per chi arriva da Modena. E' un casolare bianco, appena restaurato, con intorno un parcheggio ghiaiato e luci che portano al bel portone di vetro. Una volta entrati, c'è un ampio ingresso con un importante bancone e una mirabile vetrina coi dolci esposti, da me adocchiata subito
Il pavimento è di legno abbastanza scuro, le pareti sono color pastello, qui predomina il verde chiaro, altrove il verde un poco più scuro e il caldo arancione. I soffitti richiamano quelli delle stalle di una volta, sono chiari e a piccole volte. Dall'ingresso, si passa: sulla destra in una sala piuttosto ampia, con angolo cantina (nel senso che una stanzetta visibile è occupata interamente da scaffali contenenti bottiglie di vino, molto bella); a sinistra si va in altre due salette, più piccole e comunicanti tra loro, e alle cucine.
Una nota a parte meritano i bagni, a cui si accede attraverso una pesante porta di legno scuro: sono davvero molto ampi, ben arredati (duplice lavabo in stile moderno) e soprattutto curati e pulitissimi.
L'ATMOSFERA
Ieri era una serata particolare e ammetto che il personale del Papirò si è impegnato a fondo per creare un'atmosfera romantica e suggestiva, che almeno io (e credo tutte le altre donne presenti) ho gradito molto. Ho detto donne perchè dubito che i maschietti abbiano prestato attenzione
Innanzitutto, appena varcata la soglia, sul pavimento c'era un tappeto di petali di rose rosse. Poi ovunque erano state appoggiate candele e candeline.
La cameriera ci fa subito accomodare nella saletta sulla sinistra, più piccola e raccolta, dai toni arancioni. Noto subito i tavoli: sono tutti ben apparecchiati con porcellana bianca, calici di vetro per il vino, bicchieroni di vetro rosso per l'acqua, doppie posate e al centro un portacandela di cristallo con lunga candela bianca. Inoltre, su ogni tavolino è appaggiata una rosa a stelo lungo, un simpatico "omaggio" (un orsacchiotto in tazzina con cuoricini, una sciocchezza ma il pensiero è carino) e un bigliettino. Lo leggo subito. E' una frase di Sofocle, l'antico tragediografo greco, che parla dell'amore. Su ogni tavolo c'è un bigliettino diverso, lo so perchè ho ascoltato altre persone che leggevano i loro. Anche qui, il personale si è dato da fare.
A inizio serata, le cameriere hanno acceso tutte le candele, sia quelle sui tavoli, che quelle sui davanzali delle finestre, e hanno spento le luci: si è mangiato a lume di candela, in una bella atmosfera. E vi assicuro che si vedeva lo stesso quello che c'era nei piatti
Unica nota "stonata": i tavoli vicinissimi tra loro. Qui il personale secondo me ha sbagliato: per voler fare più coperti, e quindi più soldi, vista la serata, ha riempito le salette in modo eccessivo. Oltretutto, tutti i posti erano occupati. Nonostante questo, forse perchè si parlava piano, non c'era troppo rumore.
IL MENU'
Innanzitutto, non era serarata a menù fisso, cosa importante perchè puoi mangiare cosa e quanto vuoi, il che non è scontato nelle ricorrenze. La cameriera, dopo averci portato l'aperitivo offerto dalla casa (a base di frutta, con un goccio di spumante e una fogliolina di menta, niente di eccezionale), ci porta i menù. Sono enormi, di carta antica, con un'abbondante lista di vini (che non ho guardato) e un'ancor più abbondante lista di cibi. Antipasti, primi e secondi uniscono la cucina tradizionale emiliana con la tradizione meridionale e campana, essendo i proprietari di Napoli.
Dopo un'attenta lettura e qualche domanda alla cameriera, ordianiamo:
- antipasto fritto di Papirò: consiste in arancini di riso e verdure, zeppole (credo si chiamassero così), crocchette di patate
- una pizza fritta, sempre come antipasto.
Tra gli antipasti, mi tentavano anche il misto di verdure e la mozzarella fritta, ma non si può provare tutto
- tortelloni di Papirò: sono ripieni di ricotta e spinaci e conditi con aceto balsamico, ieri per l'occasione la pasta era stata lavorata col pomodoro e quindi era leggermente rossa e quasi a forma di cuore
- gnocchi verdi al gorgonzola e noci
- un solo secondo, per mio marito, ovvero cotoletta papirò: una cotoletta milanese condita con una salsina all'aceto balsamico
- il dolce per me, che rinuncio ai secondi ma non al dessert
Dopo aver rimirato la vetrina dove troneggiavano coppe di zuppa inglese, mascarpone, tiramisù e un vassoio di crema bianca a coprire una millefoglie, decido per quest'ultima
- da bere solo acqua, due bottiglie di acqua frizzante da 75 ml.
Nonostante il locale fosse pieno, il servizio procede veloce e la cameriera non tarda ad arrivare con i nostri antipasti. Ci porta due contenitori neri con dentro una pizzetta e il fritto di Papirò. La pizzetta, divisa in due, è appunto fritta e cosparsa di pomodoro. Devo dire che la pasta è fritta bene, poco unta, il pomodoro è buono, ne avrei mangiate di più. Il fritto si rivela un po' scarsino come porzioni: una crocchetta di patate a testa, molto buona, una zeppola, ovvero una frittella di pasta, delicata, sempre a testa, e un arancino da dividere in due, non memorabile. La porzione quindi non è generosa, ma è sufficiente trattandosi di antpasto e di cibo sostanzioso, di più avrebbe riempito troppo.
Dopo una giusta attesa (giusta considerata la "folla") arrivano i primi. Il piatto per mio marito è scenografico: un bel piatto bianco rigato di aceto balsamico e nel mezzo bei tortelloni rossi dalla forma vagamente a cuore. Afferma che sono buonissimi: pasta fatta in casa e ripieno assai gustoso. Ne assaggio uno e confermo.
Anche il mio primo è molto buono: gli gnocchi sono piccoli e immersi in un sugo "pannoso" al gorgonzola, con pezzetti di noce, accostamento riuscito. Il sugo è tanto buono che, bando al bon ton, faccio la scarpetta!
A questo proposito, chiediamo il pane che si erano scordati di portarci. La cameriera arriva con un grazioso cestino di paglia intrecciata, contenente pezzi di pane fatto in casa, buono, e normalissimi grissini comperati.
La cotoletta per mio marito è grandissima, non ce l'aspettavamo, tanto che mi "sacrifico" e lo aiuto a finirla Panatura croccante e non unta, deliziosa salsina all'aceto balsamico, carne di vitello tenera.
Infine il dolce, nonostante sia strapiena. Arriva una bella porzione di millefoglie fatta in casa, delicatissima, cosparsa da una crema candida di mascarpone e un velo di cioccolata. Ottimo!
Cibo complessivamente buono ma non indimenticabile.
IL SERVIZIO
Devo dire che, nonostante la pecca di aver voluto riempire il locale, il servizio si è rivelato rapido ed efficiente. Solo qualche svista, come l'essersi dimenticati il pane o una forchetta da me richiesta. Purtroppo le cameriere non sono il massimo della cordialità, anzi sono piuttosto sbrigative e freddine. Capisco anche che avessero fretta!
IL CONTO
In totale abbiamo speso 52 euro, così ripartiti:
- 4 euro i due coperti
- 4 euro le due bottiglie d'acqua
- 15 euro i due antipasti (un po' troppo secondo me, visto la quantità e il tipo di cibo, buono ma nulla di particolare)
- 15 euro i due primi
- 11 euro il secondo
- 3 euro il dolce
Una cosa buffa al momento di pagare. La cameriera mi chiede 52 euro, dato che non ho moneta le do 70 euro, comincia a cercare diperatamente il resto (non le sfiora l'idea che poteva farmi due euro di sconto, se non aveva 8 euro? So che lo sconto non è obbligatorio, ma in certe situazioni... faceva una figura migliore), alla fine salta fuori con una banconota da 5 quasi tagliata in due, le chiedo se può cambiarla, infine mi dà 5 euro in moneta, oltre ai soldi restanti ovviamente
Complessivamente una bella serata:
5 cappelli per l'atmosfera e il locale
4 cappelli per il cibo e il servizio
3 cappelli per il sovraffollamento (e ci è andata bene, nella sala ampia i tavoli erano ancora più stipati e si sentiva un po' il rimbombo).
Consigliatissimo!!
[candy]
15/02/2009
Ottima scelta x San Valentino!
Noi ieri sera s'e' saltato e si e' rimasti a casa .
Non era facile in una serata del genere scegliere tra le 1000 proposte .. e sono molto contenta che per la Vsotra l' esito sia stato un 4 cappelli !
ps = un mio vecchio amico aveva fatto lui in casa la scia di petali di rose rosse per la compagna ... qualche ometto cosi' c'e', ma quando ne parlai poi con mio marito lui e' uscito con una bella risata .. pazienza,il mio ometto e' un po' piu' " vanga ", la scia di rose se la voglio anche io me la devo andare a cercare in un locale