A volte ti chiedi perché hai aspettato tanto ad andare in un certo ristorante. Un ristorante che fino a poco tempo fa, pur essendo vicino, “snobbavi” per vari motivi: la solita cucina tradizionale, i prezzi a parer tuo un po' altini rispetto ad altri, e così via… E capita per caso che alla fine ti trovi in quel ristorante, e appunto ti chiedi perché non ci fossi andato prima!
E' quello che è capitato a me col Fantino. Nonostante le belle recensioni, non ero particolarmente invogliata ad andarci. Una volta ci ero passata accanto ma non mi aveva convinto. Ieri però, sapendo che oggi sarei stata in zona, mi sono decisa a prenotare. Ed eccoci qui!
IL LOCALE: MA CHE COLORI!
Dentro, come immaginavo, non è molto grande. Il salone, si fa per dire, è diviso in due parti, i tavoli sono abbastanza distanziati tra loro, l'arredamento è normale e informale, ma quello che colpisce sono le pareti. Mi torna in mente una recensione di Frittella su questo posto e capisco cosa intendeva per horror vacui In effetti, le pareti sono riempite da quadri di diversa forma e dubbio gusto, da fotografie e cartoline con variopinte cornici, da tavolette grandi e piccole raffiguranti temi gastronomici; tutto è incredibilmente fitto e altrettanto colorato. Devo dire che, se si supera l'impatto iniziale, guardando meglio, può anche piacere questa accozzaglia di forme e colori o quanto meno può ispirare simpatia
Appena entrati, arriva un giovane, che stando alle recensioni è uno dei due fratelli proprietari, che ci accoglie con un bel sorriso e ci fa accomodare dove vogliamo. Tanto siamo solo noi… Nel corso del pranzo si aggiungerà un'altra coppia di avventori e basta. Detto fatto, scegliamo un tavolino per due accostato all'ampia finestra che dà sul vicolo. Siamo praticamente in vetrina, ma c'è la tenda e poi di là non passa nessuno. Nonostante la vetrata, il locale di suo non è particolarmente illuminato, per cui si provvede con la luce elettrica purtroppo.
Approfitto subito per una “visita” in bagno: piuttosto piccolo e vecchiotto ma pulito.
IL CIBO: MA CHE BONTA'
Raggiungo Mauro al tavolo, ci sono già una bottiglia d'acqua frizzante e un cestino con panini e grissini confezionati. Nota sul pane: purtroppo ci sono le crocette tipo ferraresi. Dico purtroppo perché a me non piacciono tanto, le trovo troppo secche. Cosa volete, sono cresciuta a Trento e a Brescia e in entrambe le città è diffuso il pane leggermente croccante fuori ma morbido dentro, con tanta mollica.
Il giovane torna per chiederci cosa vogliamo mangiare. Niente menù cartaceo, quello a quanto pare è appeso fuori, con tanto di prezzi, e basta, per cui ci accontentiamo della filastrocca ben recitata. Come primi, oggi si possono avere tortelloni di zucca o di ricotta, tagliatelle al ragù, gnocchetti con zucca e salsiccia e un primo a base di funghi. Io, che amo gli gnocchi di patate, scelgo appunto questi ultimi, pur non essendo una grande fan della zucca. Mauro invece opta per le tagliatelle al ragù.
Dopo una giusta attesa, trascorsa in piacevoli chiacchiere in un'atmosfera silenziosa e rilassata, torna il ragazzo coi nostri due piatti e devo dire che le porzioni sono belle abbondanti!
Il piatto di Mauro è colmo di tagliatelle abbastanza larghe, ben fatte, condite con tanto ragù corposo e poco unto. Il maritino le assapora pan piano e si dichiara soddisfatto.
Io assaggio i miei gnocchetti, in cui predomina il color arancio della zucca. Gli gnocchi, piccoli e di vere patate, sono morbidi, ben fatti, molto buoni. Il condimento, che sembrerebbe ardito visto l'accostamento tra la zucca, dolce, e la salsiccia, piccantina o quantomeno salata, è invece ben riuscito. Ripeto: non amo la zucca, ma questo piatto mi piace moltissimo! Nonostante siano tanti, li finisco e faccio pure la scarpetta, ingorda che sono, complice il fatto che non mi vede nessuno Bè, credo che l'avrei fatta comunque tanto il sughetto mi ispirava!
Dopo un poco di pausa, il giovane ci chiede se vogliamo anche il secondo. Io non oso, mentre Mauro che ha ancora un po' di fame chiede quali piatti ci sono. Dunque, se ricordo bene oggi sono presenti in cucina (dico oggi perché il menù può variare) tagliata, bocconcini di vitello all'aceto e pollo alla cacciatora. Mauro voleva gli involtini di maiale presenti nel menù esterno, ma ahimè non ci sono, così sceglie il pollo. Io affermo che avrei assaggiato un poco dal suo piatto, e il cameriere, gentilissimo, porterà la portata in un vassoio e due piatti, in modo che possa attingere anch'io comodamente. Nel vassoio ci sono un'anca e una coscia di pollo, condite con un sughetto di pomodoro e peperoni. Come contorno, non richiesto ma gradito, patate al forno.
Assaggio dunque il pollo: questa carne di solito non mi entusiasma, ma devo dire che è tenerissima, non stopposa e cotta molto bene. Inoltre il sughetto è delizioso, avrei volentieri fatto la scarpetta pure di quello Anche le patate sono buone ma nella norma, nulla di che rispetto al resto.
Alla fine del pasto, come sempre, non riesco a rinunciare al dolce, anche perché ho letto che qui i dolci sono fatti in casa e immagino siano buoni. Me li faccio elencare: torta barozzi, mascarpone e millefoglie con crema chantilly. Per chi è meno ingordo, c'è anche l'ananas. Io snobbo il frutto che pure fa tanto bene ed è digestivo e scelgo un'ipercalorica millefoglie. Mauro invece, anche lui senza fondo, sceglie il mascarpone. Ancora una volta le nostre scelte risultano azzeccatissime!
Il mio dolce innanzitutto è scenografico, tanto che meritava una fotografia. La millefoglie è composta da veli di pasta, posti in modo asimmetrico uno sull'altro e intervallati dalla crema. A coronamento di questa delizia, gelato all'amarena con due piccole amarene sopra. Che dire: oltre che bello è anche molto buono. Pasta leggera e croccante al tempo stesso, cosparsa di zucchero a velo; delicata crema e buonissimo gelato con deliziose amarene. Mentre mi godo beata la mia pausa di dolcezza, che chi non ama i dolci non può capire, Mauro mangia il suo dessert che quanto a bontà non è da meno. Il mascarpone è giallo, secondo me fatto con tante uova o forse solo con i tuorli, freschissimo, dolce al punto giusto, cremoso e… come chicca finale, cosparso di pezzettini di ottimo cioccolato fondente.
CONCLUSIONI E... ALLA PRAOSSIMA!
Niente caffè né altro, paghiamo 40 euro in due per:
2 primi
1 secondo
2 dolci
1 acqua e i 2 coperti
Il conto non è bassino ma neppure esoso. Non so che conti abbia fatto perché sulla ricevuta non c'erano le singole voci e, secondo me, stando al menù esterno, il prezzo doveva risultare un po' più alto. Ovviamente non mi lamento
Siamo soddisfattissimi: cibo davvero buono nella sua semplicità, con punte di eccellenza per gli gnocchi e i dolci e una “piccola caduta” per le patate (molto buono ma non ottimo, a parer mio, il pollo); servizio rapido, cordiale, il ragazzo è affabile e molto simpatico.
Assegno 4 cappelli solo perché voglio tornarci per testarlo di nuovo, con altri piatti e magari gnocco e tigelle, e se confermerò il parere positivo allora potrò dare 5 cappelli senza timori. Ok, lo ammetto, è solo una scusa per tornarci presto.
Consigliatissimo!!
[pattyb]
07/10/2009
Condivido la tua opinione sul pane ferrarese, anche io amo il pane con la mollica (altrimenti...con cosa faccio la scarpettaaaaaa???!!!).
:)