"Luisssssssssssss(c)a due tagliatelle per i signori della sala al centro" entro e sento queste parole, gridate dalla distanza di 25 metri da una sorella (ai tavoli) all'altra sorella (in cucina).
La S tipicamente emiliana mi fa subito sorridere cosi come questo modo, poco mederno ma molto efficace e proprio per questo simpatico, di comunicare le ordinazioni.
Arrivo un po' prima del mio amico (nonostante io sia una ritardataria lui lo è decisamente più di me) e prendo un tavolo.
La sorella mora mi tranquillizza che il tavolo c'è e me lo apparecchia subito almeno una decina di volte....
Mi fanno accomodare e mentre aspetto le vedo sfrecciare da una parte all'altra della sala ad una velocità che è anche solo impossibile immaginare.
Quando le guardo mi viene in mente il gioco delle tre carte...dopo un po' non riesco più a distinguere quale sorella mi passa davanti.
Quando arriva il mio amico una delle tre ci snocciola la lista dei primi...noi non la facciamo nemmeno finire...prendiamo le tagliatelle, è la specialità!!!
Nemmeno il tempo di fare due chiacchiere e ordinare una bottiglia di lambrusco e una di acqua frizzante ad un'altra sorella sbucata dal nulla e....zac....arrivano le tagliatelle.
Sono davvero buonissime, cotte al punto giusto e il ragù è una favola....slurp slurp....le sognerò stanotte.
Al termine arriva un altra sorella e ci chiede se vogliamo qualcosa di "pietanza".
Ecco, già questo modo di chiamare i secondi mi sa di antico e di assolutamente....dignitoso.
Non so perchè ma la parola dignità per questo luogo mi accompagna per tutto il pranzo.
Ma ero alle pietanze: zampone con purè per il mio amico che mi ha appena detto che deve mangiare meno (;)) e fegato alla piastra con patate per me.
Tutto assolutamente celestiale.
Il purè è di patate vere, quelle di Montese e mi pento di non averlo preso anche io.
Oso lasciare due patate nel piatto (le porzioni qui sono per obelix) e la signora (quale?) ci trova il difetto.
"erano troppo salate vero?" mi dice con la faccina più tenera del mondo...e io non ho più cuore, le mangerei anche con le mani per dirle che non è vero e che sono buonissime, ma non ce ne sta più.
Una chiacchiera tira l'altra e s'è già fatta ora del dolce...due torte barozzi (non due fette....sarebbe riduttivo !) che spazzoliamo (a dire la verità il mio amico che deve mangiare meno si spazzola anche un po' della mia) senza indugio.
Infine due caffè e nocino offerto
Pranzo gentilmente offerto dal mio amico per la somma di € 54 totali, davvero poco, soprattutto per me.
La signora che fa i conti a mano e con il riporto mi ricorda tanto mio nonno e per un attimo divento nostalgica.
Qui tutto convive con tutto, i quadri alle pareti sono i più svariati e meno abbinati che abbia mai visto.
E ciò nonostante tutte è al suo posto, tutto è solo come dovrebbe essere.
Le sorelle che gestiscono il locale sono inimaginabilmente accoglienti e scrupolose nel servizio, divertenti forse consapevolmente o forse no.
Un pranzo meraviglioso, in un locale strapieno, ma che è riuscito comunque a sembrarmi intimo tanto da lasciarmi andare con il mio amico a pensieri e discorsi profondi e veri.
Non so se leggerà questa recensione, è molto impegnato e passa "da queste parti" solo per una lettura veloce....
Se mai leggerà vorrei che vedesse che lo ringrazio per una serie di cose che sarebbe troppo lungo elencare...
Tra le tante per avermi fatto scoprire questo luogo d'altri tempi, in cui sicuramente tornerò.
Imperdibile!!!
[joy]
15/10/2009
Leggo anche che i piatti non vi sono dispiaciuti
Saluti