Sono tornata da Enzo con Mauro e i suoi genitori venuti a Modena a trovare il loro putel (putein).
Sono 24 ore che non facciamo altro che mangiare, parlare di mangiare, aperitivare, scambiarci doni mangerecci e di bottiglie. Come posto per pranzare scelgo Enzo perchè hanno voglia di tortellini in brodo e di non stare troppo pesanti visto che dopo avranno da farsi 3 ore di macchina per tornare a Monfy.
E' tardi, quasi le 14, quando arrivo nella prima sala del locale chiedo subito se sono aperti, se ci fanno ancora da mangiare.
Il simpatico e bravo giovane camieriere ci risponde in modo spumeggiante e dialettante che solo quando si trova la porta chiusa non si può più mangiare. Ci fa sedere dove preferiamo, ci intrattiene, prova a indovinare quale sia la provenienza dei miei commensali, questo sempre tutto in dialetto, ci viene un bel miscuglio di mudnès e bisiaco, intanto ci porta l'acqua gasata. Il papà di Mauro chiede subito del “lambrosc” ecco un altro sedotto dal nostro vino e che non contempla più tutti gli altri vini esistenti.
Prendiamo un grasparossa semisecco Cà Berti. Ordiniamo 4 piatti di tortellini in brodo e nell'attesa ci porta un vassoio offerto di piccoli pezzi di gnocco fritto, un po' unto ma lo gradiamo molto bagnato dal Lambrusco.
Ci arrivano dopo poco 4 fondine stracolme di tortellini immersi nel brodo di cappone.
Il cameriere ci allunga il parmigiano, un vassoietto con 3 bacche di noce moscata e la grattugia, la pepiera.
L'unica pecca di questo piatto è la temperatura del brodo, caldo ma non bollente, per il resto molto buono e buonissimi i tortellini. Mi sono piaciuti anche perché erano evidentemente chiusi da diverse mani, ce ne erano di mini e di ben più ciunti, a me facevano sorridere.
Siamo tutti molto soddisfatti, ma, a parte Mauro, non sazi.
I suoi genitori ordinano un misto di bolliti da dividersi, io avrei voluto fare lo stesso ma non avendo qualcuno che lo spartisce con me ripiego su zampone con purè.
Il vassoio di bollito che ci arriva fatico a pensarlo composto per una persona, secondo me hanno praticamente raddoppiato le dosi (pur lasciando il prezzo unitario), mi sa che ci abbiano voluto fare un regalino, davvero un bel gesto.
C'erano di sicuro due fette di zampone, due di cotechino, due pezzi di gallina e di manzo (forse copertina?), diverse fettine di lingua e diverse di testina. In accompagnamento: purè (una bella scodellazza), salsa verde, salsa di peperoni, mostarda.
Ma tanta roba che ne è persino rimasta.
Io mi sono prima dedicata al mio zampone: due fette stavolta belle spesse e saporite. Purè anche lui ottimo.
Poi ho esplorato il piatto del bollito e finalmente ho assaggiato lingua e testina nella mia vita.
La lingua mi è piaciuta ma non spicca molto per sapore, un po' troppo pacato, e consistenza troppo asciutta.
La testina invece è stata una rivelazione! Saporitissima, grassa e morbida-molle che non c'è neanche da masticarla, un cibo divino! Dovrei già vergognarmi di averla quasi mangiata tutta io, ma devo vergognarmi ancora di più per aver attinto direttamente dal piatto della mamma di Mauro.
Nel suo piatto giaceva un pezzo di zampone, proprio il pezzo-piedino, da cui aveva tagliato solo una micro fetta, avrei forse dovuto non chiederglielo?
L'ho divorato, eccellente.
Eccellente anche la salsa verde, ho tirato su la ciotola col pane.
Niente dolci, solo un caffè. Totale 77 €.
Sono rimasta molto contenta così come i miei ospiti (anche se in verità io ero l'ospite visto che mi hanno offerto loro). Il papà di Mauro poi era un piacere da guardare mentre mangiava, gli si leggeva in faccia la beatitudine, continuava a dire “mangio questo poi basta che devo guidare” e invece poi cascava con la forchetta su un altro pezzetto di zampone, poi di lingua, poi pocciata nella salsa e così via.
Stavolta 4 cappelli abbondanti.
Consigliatissimo!!
[joy]
19/12/2009
Bel pranzetto mi hai fatto venire voglia di zampetti di maiale....