Pranzo di Pasqua, tavola di 17 bocche compresi due bimbi.
Location.
Arriviamo verso le 12.30, il locale è ancora semivuoto e si riempirà completamente per le 13. Siamo nelle campagne [trattandosi di agriturismo mi sembra il minimo] nei pressi di Camposanto, l'esterno è una classica azienda agricola con i trattori parcheggiati nel retro in una zona, teoricamente, non accessibile al pubblico ma ben visibile.
Il ristorante, ubicato nella vecchia stalla dove al piano superiore sono state ricavate alcune stanze, si presenta molto gradevole ed ordinato, i tavoli sono sufficientemente distanti, l'apparecchiatura è dignitosa senza troppi fronzoli, all'ingresso sono schierati il patron, Sig. Lambertini, la moglie cuoca (assistita però in cucina dalla mamma ultrasettantenne del patron) e un cameriere, vestiti in modo elegante e professionale, ad accogliere i clienti. Nel prato adiacente il ristorante si trovano alcuni giochi per bimbi, per la verità piuttosto trascurati, una piscina fuori terra e un laghetto con paperette.
Cibo
Alle 13 circa iniziano le danze con un antipastino composto da una fettina di salame di loro produzione molto buono, un quadretto di polenta fritta all'aceto balsamico, buona ma fredda, un mazzetto di asparagi avvolti in un velo di formaggio, buoni ma freddi.
Il menù prosegue poi con:
- tortellini in brodo di cappone, buoni anche se per chi come me è abituato a mangiare in casa quelli della nonna o della suocera, la pasta era decisamente trooooppo liscia;
- tortelloni di ricotta burro e salvia, tradizionali, molto buoni;
- misto di arrosti (faraona ripiena, agnello, arista di maiale), buoni, con una preferenza di tutta la tavolata per la faraona, seguita dall'arista (un po' stopposa) e dall'agnello che soffriva del suo caratteristico e forte sapore di ovino.
Dolci.
Unico dolce previsto dal menu, una mattonella di mascarpone con scaglie di cioccolato, molto buono.
Bevande.
- Lambrusco di loro produzione vincitore del 1° Premio cantina di Sorbara (relata refero); molto gradito a tutta la tavolata compreso il sottoscritto che non ama per niente i lambruschi e i vini frizzanti rossi in genere;
- Altro bianco frizzante di loro produzione di cui non ricordo altro, molto buono.
- Limoncino industriale, nocino.
Servizio: professionale, cortese non invadente. Porzioni abbondanti.
Conto: 30 € a testa, gratis il bimbo più piccolo di 3 anni.
In sintesi: 3,5 cappelli, che arrotondo volentieri a 4, per un menù molto tradizionale apprezzato dalla nostra tavolata di bocche allenate ed esperte di cucina modenese; ambiente piacevole e molto ospitale.
Per quanto mi riguarda, le volte che mi concedo un ristorante, cerco di gustare piatti diversi dalla tradizione e più creativi ma al pranzo di Pasqua con parenti ho dovuto dire: obbedisco!
Consigliatissimo!!
[Silli]
07/04/2010